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La mostra su Lejeune a Chiavari e Rapallo
Il racconto della dott.ssa Patrizia Achilli
La mostra del Meeting Che cos'è l'uomo perché te ne ricordi? Genetica e natura umana nello sguardo di Jerome Lejeune è stata esposta a Chiavari e Rapallo dal 30 marzo al 6 aprile. Abbiamo intervistato la curatrice e l’organizzatrice, la dott.ssa Patrizia Achilli.
Com’è nata l’idea di proporre la mostra nella vostra città?
L’ispirazione di presentare la mostra nelle due cittadine del Tigullio è nata dal nuovo direttivo del Movimento per la vita (MpV) di Tigullio per dare l’avvio ad una stagione di campagna culturale per la vita: l’accoglienza nei confronti dei più deboli ed indifesi, dal concepimento al fine naturale dell’esistenza umana.
Ci sono stati dei volontari che hanno partecipato alla mostra e in che modo sono stati organizzati?
Vista l’importanza e l’attualità del tema in oggetto, ci è parso opportuno condividere la preparazione dell’evento allargando la proposta ad altre Associazioni. Ben 20 associazioni hanno partecipato con entusiasmo, mettendo a disposizione volontari come guide e custodi per tutto il periodo dell’esposizione.
Dopo diversi incontri in sede a Chiavari presso il Villaggio del Ragazzo ed a Rapallo presso la Parrocchia di San Pietro di Novella, formate direttamente dal prof. Coviello, le nostre guide, di varie età ed istruzione, hanno saputo guidare i visitatori con l’emozione del viaggio all’interno del percorso della mostra riuscendo a coinvolgere e trasmettere la scienza, la personalità, la spiritualità e la ricerca della verità di Lejeune.
I turni sono stati organizzati via e-mail, il Mpv raccoglieva le prenotazioni aggiornando di continuo i turni e inviandole ai coordinatori di ogni associazione per evitare sovrapposizioni di orario visite e facendo in modo che per ogni turno fossero sempre presenti due o tre guide e due custodi. In questo modo ogni gruppo di visitatori ha potuto visitare la mostra anche in contemporanea, avvalendosi della presenza di una guida.
Come mai avete deciso di allestire la mostra su Lejeune a Chiavari e Rapallo?
Il Movimento per la Vita del Tigullio, copre il territorio appunto di tutto il Tigullio e in particolare a Rapallo e Chiavari sono presenti le sedi dei Centri di Aiuto alla Vita, braccio operativo del Mpv in queste due città.
Chiavari e Rapallo rappresentano, inoltre, le aree più popolate ed importanti del nostro territorio, dove si trovano i poli scolastici di ogni ordine e grado e le strutture sanitarie.
L’esposizione è stata rivolta a tutti, con una particolare attenzione a studenti e docenti degli Istituti Comprensivi e delle Scuole Superiori del nostro territorio, per i quali sono state predisposte opportune visite guidate su prenotazione. La scelta in posizione centrale delle due esposizioni per la mostra su Lejeune ha facilitato le visite scolastiche.
Di notevole suggestione le location della mostra: a Chiavari nell’Auditorium S. Francesco, ex chiesa risalente al 1229, di recente restaurata dal Comune, situata nella piazza centrale, e, a Rapallo nell’antichissima Pieve nel centro storico dell’Oratorio dei Neri, risalente al X secolo. Probabilmente il contesto artistico e architettonico delle esposizioni ha contribuito ad una maggiore affluenza.
Quali sono stati gli obiettivi prefissati sulla mostra?
Con la mostra del Meeting “Che cos’è l’uomo perché te ne ricordi?”, finalizzata a portare un messaggio di riflessione sulla vita nella visione e attraverso lo “sguardo” di Jerome Lejeune, abbiamo voluto far conoscere quello sguardo che scruta il cuore col cuore e che cerca nell’orizzonte confuso della vita la limpidezza della verità.
Abbiamo centrato in pieno l’obbiettivo specialmente per quanto riguarda i giovani che hanno recepito con entusiasmo sorprendente il messaggio e numerose sono state le testimonianze. Lo stile di Lejeune ci ha affascinati e con la mostra abbiamo cercato di proporre questo stile di vita vissuta alla luce del rispetto dei valori fondamentali della vita e della natura umana.
C’è stata molta affluenza? In particolare quale è stato il pubblico più presente in mostra?
La mostra ha registrato nell’arco dei 15 giorni nelle due città oltre 2000 visitatori, e, considerando il numero degli abitanti del Tigullio è un risultato notevole.
Le scuole hanno rappresentato la maggioranza del pubblico. Tuttavia non sono mancati gruppi di colleghi di lavoro, sacerdoti, impiegati comunali, medici, universitari, docenti, gruppi di amici che hanno effettuato visite su richiesta, grazie alla piena disponibilità di guide e volontari.
L’ esperienza della mostra: persone incontrate, fatti accaduti, aneddoti, nuovi rapporti, cose interessanti, persone e realtà coinvolte, e/o testimonianze particolari.
L’esperienza “Lejeune” è stata come una finestra chiusa che all’improvviso si è spalancata per far entrare luce, aria fresca e profumo di cose buone.
Già dai primi timidi incontri con le varie associazioni, abbiamo intuito che si sarebbe creata una solida rete per cooperare alla realizzazione di questo importante evento.
Nel corso della formazione alle guide si sono creati gruppi costituiti da membri delle varie associazioni e tutto questo ha portato alla nuovi rapporti e collaborazioni, che probabilmente, è auspicabile, avranno un proseguo per i futuri eventi culturali.
Restare poi a contatto per vari giorni, scambiandosi le impressioni e le esperienze vissute durante i percorsi di esposizione, ha dato la possibilità di un arricchimento sia personale che all’interno di ogni associazione e ogni “membro partecipante” ha reso “partecipe” tutto il gruppo di appartenenza, diventando un vero messaggero di saperi e di verità acquisite.
Alcuni ragazzi hanno testimoniato che durante questa esperienza di “guida” hanno trovato il loro cammino.
Una ragazza incerta sulla strada da intraprendere per il futuro ha capito che la sua attitudine era di fare la guida turistica ed ora si sta impegnando in questa direzione. Un altro ragazzo incerto sul “cosa fare” finita l’Università, ha capito di essere “nato” per fare l’insegnante. Un altro giovane ha dichiarato che questa esperienza ha cambiato la sua visione della vita. Per lui è stato un dono aver potuto scavare in se stesso, pannello dopo pannello: un’esperienza acquisita da trasmettere ai suoi figli e ai suoi famigliari. Barbara, giovanissima guida, con emozione ha testimoniato che un gruppo, che aveva visitato la mostra anche in altre città, le ha dichiarato di non avere mai incontrato una guida così appassionata.
Giulia, la più giovane delle guide, studentessa liceale, ha raccontato che semplicemente immedesimandosi nell’esperienza di Lejeune, ha dato il meglio di sé durante la visita guidata fatta ai suoi compagni di classe. Un’esperienza che c’entra con la realizzazione di sé.
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